Carotiere a gravità

E’ uno strumento di elevata robustezza e praticità d’impiego, idoneo all’esecuzione di carotaggi su fondali marini caratterizzati da sedimenti di differente composizione litologica, anche compatta o a debole cementazione.

Componenti principali del Carotiere a gravità

E’ composto da tre parti principali:

  • la Testata. E’ una massa cilindrica di peso variabile, da 200 a 800 Kg, capace di imprimere l’energia necessaria a far penetrare il tubo carotiere attraverso gli strati sedimentari del fondo marino. Il peso della testata può variare in funzione del numero di masse anulari in ferro zincato.
  • Il Tubo carotiere. E’ un tubo in ferro zincato di 105 mm di diametro esterno, di lunghezza variabile da 2 a 6 metri. Si possono comporre anche lunghezze superiori congiungendo due tubi tramite l’apposito giunto . All’interno del tubo trova il giusto alloggiamento il liner in PVC, diametro esterno 90 mm, diametro interno 84 mm, destinato a contenere la carota.
  • Il Naso, completo del sistema di chiusura e di Puntale. E’ costituito da un corpo cilindrico in acciaio inox che si accoppia inferiormente al tubo carotiere ed ha la funzione di creare la carota. Un dispositivo a 4 palette di forma triangolare, incernierate in un’apposita sede, realizza la chiusura del naso necessaria a trattenere la carota durante la risalita del carotiere. La chiusura delle palette è comandata dal liner stesso all’inizio dell’estrazione dal fondo.

Tecniche di carotaggio:

Le tecniche più in uso sono due:

  • A gravità: lasciando scendere il carotiere alla massima velocità consentita dal verricello con cui si opera fino all’impatto sul fondo.
  • A caduta libera: da una distanza prefissata dal fondo (1,5-3 metri) con l’ausilio di un dispositivo di sgancio meccanico. É composto dalla leva di sgancio, dal contrappeso e dal cavo di sgancio di lunghezza calibrata in funzione dell’altezza di caduta prescelta.

Si può utilizzare anche la “Discesa ad angelo”, sia in acque profonde, sia in acque basse. Vedi > Discesa ad angelo

Acquisizione dei dati operativi sul carotaggio

Uno strumento accessorio, indispensabile a ricostruire gli eventi susseguitisi nella dinamica del carotaggio, è costituito da una cella di carico montata sulla pastecca di carotaggio, provvista di uscita digitale per l’acquisizione simultanea dei dati di tiro applicati al cavo del verricello. Questi dati forniscono il grafico tensiometrico, che evidenzia i momenti significativi dell’operazione: la discesa del carotiere, lo sgancio, l’impatto sul fondo, la penetrazione, l’estrazione e la risalita.

Un nuovo strumento acquistato da Carmacoring per lo studio approfondito della dinamica del campionamento è l’accelerometro. Fissato alla testata del carotiere, registra ogni 2 millesimi di secondo l’accelerazione in g, fino ad una profondità massima di 3000 metri.

Divulgazione

G. Busatti, A. Magagnoli, M. Mengoli: Carotiere a gravità 1.2 T. Rapporto Tecnico n. 13, C.N.R. – Istituto di Geologia Marina, Bologna, 1980.

Carotiere a gravità


Case History